La Rovinaccia
Scendendo dall’abitato di Canevare lungo la strada che passa dal cimitero sul sentiero 439 direzione Monte Cimone, si giunge al ponte sul Fosso della Rovinaccia e da qui, rivolgendo lo sguardo a monte, si può ammirare l’incantevole salto d’acqua purissima che modella gli strati di arenaria che ne consentono l’esistenza.Questa stupenda cascata, il cui nome deriva dalle numerose frane provocate dal torrente in piena, è costituita da due grandi salti di circa venti metri l’uno che durante l’inverno ghiacciano spesso vista l’esiguo irraggiamento solare che ricevono e durante l’estate sono portatrici di fresco anche nelle giornate più calde.
Il Doccione
È raggiungibile percorrendo il sentiero che inizia da Fellicarolo e porta alla località i Taburri, da cui si può proseguire solo a piedi per Libro Aperto. Il Doccione è una cascata di origine tettonica a 1190 metri di altitudine, con un dislivello di 120 metri e pendenza media del 40%. L’acqua che scorre sulle placche tettoniche e crea uno spettacolo naturale molto affascinante. È bene non avvicinarsi troppo perché gli spruzzi dell’acqua rendono il fondo estremamente scivoloso.
Le cascate del Doccione sono accessibili a tutti questo grazie ad un nuovo sentiero attrezzato realizzato dal Parco del Frignano.
Il Dardagna
Formato da due distinti rami: il principale, a est, scende dal Corno alle Scale (1945 slm), il secondario, a ovest, dal Monte Spigolino (1827 slm). Il corso del torrente misura circa 25 km; termina in località Rocchetta dove si unisce al torrente Scoltenna dando origine al fiume Panaro.
I salti in tutto sono sette; di solito se ne visitano quattro o cinque. Il primo salto è alto 15m l’ultimo è il più alto ed è di circa 30m. Nel giro di pochi chilometri l’acqua copre un dislivello superiore a 250 metri.
Il percorso fino al primo salto è agevole e adatto a tutti; dopo diventa impegnativo e consigliato a persone piuttosto allenate.
Il Bucamante
Nascono dal più importante affluente del torrente Tiepido, il Rio Bucamante, che nasce sotto il monte di Monfestino. Facilmente raggiungibili da Granarolo risalendo il sentiero, lungo il torrente, oppure da Monfestino seguendo sempre i sentieri nel bosco. Sono senza dubbio, dal punto di vista naturalistico, uno degli itinerari più belli e suggestivi della collina modenese.